Cenni Storici del Comune di Cittanova
Cenni Storici del Comune di Cittanova
Ultima modifica 1 dicembre 2023
Sita in provincia di Reggio Calabria, 67 Km a NE dal capoluogo, a 400 m sul livello del mare, Cittanova confina con i comuni di Antonimina, Canolo, Ciminà, Gerace, Melicucco, Molochio, Polistena, Rizziconi, Rosarno, San Giorgio Morgeto e Taurianova, e si trova al margine sud-orientale della Piana di Gioia Tauro, al margine interno verso le pendici granitiche del contrafforte che salda l’Aspromonte alle Serre. L’abitato è in leggero pendio sulla destra del Torrente Serra, in pianta regolare impostata su una piazza centrale da cui dipartono a raggiera numerose strade. Il paese, 61.82 Kmq e 12.000 abitanti ca., affonda le sue radici storiche nei primi decenni del 1600, quando Girolamo Grimaldi, principe di Gerace e possessore dell’immenso feudo che si estendeva da Gerace a Radicena, chiese ed ottenne l’assenso del re di Napoli e di Spagna di edificare il “Nuovo Casal di Curtuladi”, poi Casalnuovo. Ivi, con bando del 12 agosto 1618, fece confluire i superstiti dei villaggi che tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘600 erano stati rasi al suolo da peste e terremoti. Rapido fu lo sviluppo di Casalnuovo, detto pure Casalnuovo di Terranova, ma ingenti furono i danni arrecati dal violento sisma del 5 febbraio 1783 che, denominato “il flagello”, provocò distruzione e morte. Dopo il tragico evento, la forza e la costanza degli abitanti contribuì al suo risorgere e rifiorire al punto che nel gennaio 1807 Casalnuovo veniva elevato a Capoluogo di Governo con giurisdizione sui luoghi, ossia Università, di Radicena, Jatrinoli, Vatoni, Gioia, San Martino. Più tardi con decreto del 5 novembre 1841 il Circondario di Casalnuovo venne diviso in due, lasciando al suddetto il Comune Capoluogo e assegnando a Radicena il Capoluogo e i Comuni di Jatrinoli e Terranova. Per decreto reale di Ferdinando II di Borbone del 1° Aprile 1852, Casalnuovo assunse l’attuale denominazione di Cittanova.